…from Musica /Settembre 1999
Eric Wood
Illustrated Night /Appaloosa
Strana storia, quella di Eric Wood. E in giro da piu di vent'anni, ha frequentato nomi bellissimi del jazz e
del folk, e stato piu volte sul punto di sbocciare come "grande promessa" eppure e riuscito a incidere un
album soltanto, due anni fa, che negli Stati Uniti e passato abbastanza iosservato mentre da noi e presto
diventato un cult. Non e un caso quindi che questo secondo disco venga pubblicato da una piccola etichetta
italiana e che fra gli ospiti, ai cori in tre brani, ci sia Cristina Dona', a testimonianza di un feeling speciale
tra Wood e l'Italia. Illustrated Night non ha la magia dell'esordio, quel fantastico umore buckleyano che
permeava testi e atmosfere, ma communque una bella aria elegante, con I misurati suoni di un quinetto
dove le chitarre dialogano con pianoforte e vibrafono. Folk rock sofisticato, con venature jazzy, che e facile
accostare a certe pagine giovanili di Tim Hardin o del Buckley giovane, con un umore che cambia dal
tormentato al sentimentale al frivolo. Forse le pagine migliore sono le piu struggenti, con piccoli fuochi
dark: Second Chance, per essempio, o Bury Me Standing. -Riccardo Bertoncelli
…from Mucchio /agosto al 6 Settembre '99
Blue impressions
Eric Wood
Illustrated Night
Appaloosa –IRD
Sono passati due anni da quando questo giornale propose Eric Wood prima di tutte le altre testate, graziie
alla felice intuizione di un giornalista che da qualche tempo non collabora piu. Caso strano, quel Letters
From The Earth: per sommi capi, e l'italia che vive a traino di quanto propongono industria e stampa
estera, mentre l'esordio del musicista americano era stato atipico in tal senso, poiche ad apprezzarne le doti
per primi e toccato a noi perennemente all'ombra delle scelte proventiente da Albione e dalla terra Yankee.
Due anni dopo, ffa davvero piacere constatare tuttocio, perche nel frattempo Eric Wood abbiamo pututo
ammirarlo dal vivo piu volte, accertando she si tratta di un artista dalle doti straordinarie. Due anni. Passa il
tempo e finalmente abbiamo per le mani il suo nuovo disco, che nel titolo si presenta scuro, notturno:
Illustrated Night, itierio denso di sensazione fra crepuscolo e far del giorno. Dieci brani per tott minuti di
musica che entrano sotto pelle e lasciano sentori armoniosi, colmi di quel quid che fa ascoltare e riascoltare
un album quasi fosse un bisogno fisico e soprattuto spirituale.
Per Eric Wood si sono speci paragoni che pesano: Tim e Jeff Buckley, Fred Neil, Tom Rish, Joni Mitchell,
Tim Hardin e David Crosby. Deve certo avergli fatto piacere, ma indubbiamente Illustrated Night
stabilisce in mondo definitivo che Eric Wood e capace di stare nelle proprie scarpe, forte di una voce che
canta con nel cuore la tristezza del jazz e di una vena compoitiva fatta di stati d'animo piu che di mestiere.
L'album puo essere inteso come un sottile gioco di specchi e di raffronti, nel senso che il musicista si
cironda di tre elegante grazie che si avvicendano nell'accompagnarlo alla voce e fa certo piacere, insieme
con quelli di Carol Lipnik e di Kelly Flint, scorgere il nome della cantautrice Cristina Dona', presente in
ben tre brani fra I piu belli della raccolta. The Call, Let My People Go, Opus To Ecstasy, Blue Impression,
Second Chance, Bury Me Standing, Fade Into Love e gli altri, sono titoli che meritano un solo commento:
l'ascoltoo, quello che riserva alle cose preziose. Lo stesso, profondo ascolto che si riservo a Letters From
The Earth, che ora va ripetuto agli stessi livelli. Cico Casartelli
…from Musica January 2000
Eric Wood
16 dicembre
Torino Zoo Bar
Lo diciamo senza alcuna volontà d'istigare alla pirateria, ma l'Eric Wood che nelle scorse settimane s'è
ripresentato al pubblico italiano andava immedia-tamente catturato su un nastro magnetico e offerto
all'ascolto di chiunque non avesse avuto l'opportunità (e il privilegio) di assistere ad un suo concerto.
Senz'altro ausilio che quello della sua chitarra, Wood ha dato generosamente fondo a tutta la sua poesia
musicale, giocando forte sulla toccante espressività della sua voce e accendendo emozioni che in anni
recenti forse il solo Jeff Buckley era stato in grado di regalare alla platea di un club. Restituiti alla loro
forma più scabra ed elementare, i brani del recente Illustrated Night sono così apparsi ancora più intensi e
ispirati e il loro autore ancora più importante e straordinario di quanto i suoi dischi non lo abbiano rivelato.
Elio Bussolino
…from JAM Settembre 1999
Eric Wood
Di Paolo Vites
Dopo l'apprezato Letters From The Earth, il solitario songwriter newyorkese (da alcuni paragonato a Tim
Buckley) torna con un nuovo atteso lavore che ha piu di una connessione con l'Italia. "Illustrated Night" ,
racconta, "e stato registrato in tre ore un pomeriggio a Ferrara, durante una pausa del mio primo tour
italiano con una band. Nelle mie intenzione erano dei demo, ma alcuni amici, dopo averli ascoltati, si sono
talmente entusuasmati da volerne fare un vero disco. Sono tornato a New York, e riascoltandoli ho
cominiciato a credere anch'io in questo progetto. Ecco perchi il disco esce per un'etichetta italiana
(l'Appaloosa, nda). A New York ho aggiunto le parti di pianoforete, grazie contributo di un eccezionale
pianist jazz con cui lavoro spesso."
Illustrated Night e comunique ancor piu complesso e soprattutto ancor piu jazz del precedente lavoro ma
non manccano forti accenti sudamericani: "Anche Letters For The Earth aveva quelle influenze, ma forse
si questa volta sono maggiori. Dipende comunque dai musicisti che suonano con me, sono tutti musicisti
jazz; il batterista, invese, e cubano, figlio di un grande sassofonista jazz cubano, e lui ha dato
quell'impronta sudamericana che hai avvertito". Ma l'italian connection non finisce qui perche in alcune
tracce ci sono le background vocals di un'ospite d'eccezione, la cantautrice Cristina Dona', rivelazione
della musica d'autore un paio di stagione fa. "Ci siamo conosciuti on stage e subito abbiamo armonizzato
in modo perfetto e lei ha insistito per cantare nel mio disco." La voce di Eric, poi assue in questa nuova
collezione di canzoni, sfumature ancor piu ricche e complesse di quanto gia sapevamo: ""so la voce come
una strumento. Per me serve per quello: se sento un particoiare assolo di sassofono, cerco di ripeterlo con la
mia voce, non canto in maniera tradiziionale, ne mi interessa farlo".Come Joni Mitchell nei suoi piu recenti
lavori, provo a suggerire lo"Adoro Joni. Amo la sua musica alla fine degli anni Sessanta, e oga suo disco,
anche I piu recenti, e sempre una grande lezione di musica. Certo, anche lei ha superto il concetto
tradizionale di cantato per avvicmarea sua voce a quella di uno strumento."
Quelle di Illustrated Night sono canzoni notturne, come bene il titolo del disco indica: "Prendo ispirazione
da qualunque cosa, da qualunque posto, in qualune momento. Spesso trovo a casa delie cassette dove ho
registrato die brani che neanche piu ricordavo di aver composto. Crazy Jane e nata da un verso del poeta
Yeats; Let My People Go si rivolge a quanti cercano di imporre le loro religioni alla gente, constringendoli
a servire I loro dei. Sono attratto anch'io dalla spiritulita, ma credo che la gente debba essere libera di
andare dove voglia, senza imposizioni".
…from M&D Musica E Dishi Ottobre 1999
Eric Wood
Illustrated Night
Produzione: Eric Wood
Romany Music
Productions
Appaloosa /IRD Ap 136
(4 stars)
E davvero singolare il fatto che, per concretizzare una della piu avvincenti impotesi di svecchiamento della
canzone d'autore americana, Eric Wood abbia dovuto approdare nientemeno che in Italia. Questo secondo
album del cantautore newyorkese esce infatti per l'italiana Appaloosa, con la produzione esecutiva di
Franco Ratti e la partecipazione di un'ospite ben conosciuta alle cronache di casa nostra come Cristina
Dona'. Non si tratta pero di un ripiego di convenienza, bensi di una cosciente scelta artistica, maturata
durante il tour italiano del '98 e riveltasi fondamentale per madare in porto questa dieci, affascinanti ed
incatalogabili canzoni. Umida e calda come una notte caraibica, malinconica e sofferta come certe infinite
giornate invernali, la musica di Eric Wood accarezza I fantasmi del jazz e lambisce le coste dell'America
Latina senza per questo tradire l'urgenza espressiva tipica della migliore tradizione rock. E Illustrated
Night non puo che di assolutto rilievo fra le uscite internazionali dellannata. (an)
…from Rockerillo –Ottobre 1999
Eric Wood
Illustrated Night /Appaloosa
Due anni di attesa ed ecco il seguito logico di "Letters From The Earth" , lalbum d'esordio di Eric Wood.
"Illustrated Night" raccoglie dieci storie racconate con ingua forbita da un apolide della canzone che
riconoce come unico ascendente Tim Buckley.
Er l'uso della voce, degli strumenti e della dilatazoni onore, Wood continua a fare esplicito reiferimento
alle unare bellize di Blue Afternoon.", uno dei dischi piu ascinosi che papa Buckley abbia regalato alle
psichedelia atta canzone. La matrice e la stessa, anche se Wood e in apprendista stregone che dosa con
efficacia I languori di una musica che qualche volta fa sognare davvero e sempre tienne in tensione I
sentimenti di chi ascolta.
Ne solchi preziosi di "Illustrated Night" ci sono brani come "Let My People Go", "Fools Gold" o "Second
Chance" che eludono tutti I luoghi comuni gia elusi da Buckley. Questo non significa che Eric Wood sia un
velinatore di canzoni, semmai e il continuatore di un'arce difficile e gianale che accosta stili e colori, con
estro sensibilita.
Nelle dieci canzoni dell'album ss avvertono agri sentori di jazz e amarezze blues, fragilita e delicatezza, la
stessa voglia di altrove che porto Buckley sino alle piu ardite rarefazoni. Queste canzoni guardano oltre le
costellazione del pop e del rock; pulsano sincere e folgoranti nella stilizzazione di un folk-rock venato di
jazz, blues e psichedelia, ridisegnato a tratti elegante e sfumati. Non c'e nulla di sconatanelle parole e nei
suoni, nel linguaggio dei componimente che dilatano suoni, e fantasia. E "Illustrated Night" non fa che
confermare lo straordinario telento di Wood che stavolta in qualche pezzo si avvale della collaborazione di
Cristina Dona per le parti vocali. Ugo Bacci
…from Mucchio Interview
Eric Wood:
Endless Highway
Sono trascorsi due anni dal suo disco d'esordio. Ora per Eric Wood e il momento di confermare tutte le
ottime impressioni che gli sono state rivolte: in questo senso, Illustrated Night (n 362) e la miglior
conferma che ci potesse essere. Dieci brana che evocano I migliori fantasmi della canzone d'autore ai
confini con il jazz, dove l'artista americano a suo dire traccia un percorso del proprio modo d'intendere la
religione.
Ci sono artisti la storia e davvero strana. Eric Wood ne e un caso peculiare. Fino e due anni fa era un nome
come tanti, un cosiddetto Signor Nessuno: una vita spesa a viaggiare per gli stati Uniti e tanta musica che
con il trascorrere del tempo si accumula. Poi tocca a Letters From The Earth, una rivelazione giusto fra lo
spirito di Tim Buckley e la canzione d'autore d'inpirazione jazz. Ad accorgersi di lui e stranamente, 'Italia:
la critica e un coro unanime di consentsi, tanto da segnalare il suo disco fra I migliori dell'anno (cosa in
minima parte accaduta anche Oltreoceano, dove si guadagna il nono posto nel pool annuale del magazine
Billboard). Due anni dopa, ecco Illustrated Night, ancora un album di gran livello, con in piu la sorpresa di
un ospite impensato in ben tre brani: la cantautrice Cristina Dona'. Come intuisce, di carne al fuoco ce ne
parecchia, per cio ecco che a parlare della sua musica e direttamente il protagonista.
Quali sono le differenze fra Letters From The Earth e Illustrated Night?
Le canzoni dell'ultimo album sono state scritte da un punto di vista piu circoscitto nel tempo: quasi titti i
brani risalgono a un periodo che non va oltre gli ultima due anni. Credo che siaun disco con un
orientamento filosofico e, probabilmente, per qualcuno I brani sono contraddistinti da qualcosa che e
possibile ritenere come "religioso". Preferirei che non pensasse a me come a una persona atea, perche
molta gente non ha la mnima idea di cosa significhi esserlo. Non prestare fede nel Creatore non significa
che quanto noi pensiamo come creazione immediatamente perda valore. Significa solo che, se si accetta che
il cosiddetto Creatore esiste in modo indefinito e non ha bisogno di niente per essere a sua volta creato/a, la
creatzione non ha alcun tipo di Creatore. Questo e valore che ho cercato di imprimere a tutte le canzoni di
Illustrated Night.
E questo il terma dell'album, quindi?
L'idea di Illustrated Night e quella dell'oscurita dove tutti noi viviamo: il perche della vita e il mio
tentativo di spiegare come l'oscurita non nuoce.
Perche l'album s'intitola Illustrated Night? pensi che il titoli rappresenta la tua musica?
Penso che rappresenta le canzoni alle quali mi riferisco, quelle del'album . Penso che credere in Dio, abbia
condotto gli umani in un abisso. Penso che la natulare relazione dell'uomo con "lo spirito" sia una cosa
simbiotica.
Cosa ti esclamare "questa e una buona conzon!"? cos'e una buona canzone, dal tuo punto di vista?
Devo sentire che illumina qualcosa in me. Spesso scrivo canzoni per chiarire le mie impressioni.
In tre brani dell'album c'e Cristina Dona' alla voce" com'e nata collaborazione?
Cristina mi ha invitato al suo matrimonio, dopo che ci eravamo consciuti qualche tempo prima. In quell
occasione e capitato che cantissimo insieme Endless Highway quando ho ascoltato la sua voce
accompagnare la mia, ho capito che sarebbe stata perfetta per le mie nuove canzoni.
Hai ascoltato il suo disco d'esordio, Tregua? Cosa ne pensi?
Si, l'ho ascoltato. Cristina e la mia cantante preferita.
Come hai registrato I brani con lei?
Dopo qualche mixaggio qui negli Stati Uniti, le ho spedito un DAT: Cristina ha aggiunto le sue parti in uno
studio a Milano e mi ha poi fatto pervenire il tutto.
Nel disco ci sono anche altre due vocalists: Carol Lipnik e Kelly Flint. Chi sono?
Carol era gia mio pprimo album, dove canta tutte le back-up vocals. E la cantante di un gruppo
newyorchese, gli Opus To Evstasy. Kelly e una veccia amica e anche lei canta in un gruppo, Dave's True
Story.
Perche hai usato tutte queste cantanti nel nuovo disco?
Posso solo assicurare che le cose sono piu complete quando entrambi i sessi si esprimono nell'arte. Quando
voglio una canzone piu piena vocalmente, penso a una voce femminile giusto perche e piu erotica che
quella maschile.
Oltre a loro, chi suono nel disco? e lo stesso gruppo di Letters From The Earth?
Jeff Berman (vibrafonista, NdR) e l'unico rimasto. Gli altri sono T Xiques alla batteria, Carlo DeRosa al
basso e Luis Perdomo al pianoforte. Con loro ho suonato parecchio dal vivo. Il primo che ho conosciuto e
stato T, che poi mi ha presentato gli altri: in breve, tutti loro sono diventati la mia band fissa
Con loro e eccezione di Luis che era impegnato in Sud America con un gruppo jazz, ho registrato le tracce
base in uno studio nei pressi di Ferrara, il B&B Production di Vigarano Mainarda: il tutto si e svolto in
maniera molto informale, con laiuto di Carlo Alberto Bonazzi come ingegnere del suono. Tornato a New
York, mi sono reso conto che quelle tracce eranio davvero buone, cosi ho iniziato a lavorare agli overdubs.
Come vedi il fatto che in Italia si sia creato un forte culto per la tua musica?
La ragione e che Letters From The Earth non e mai stato distribuito in nessun altro posto oltre agli Stati
Uniti e all'Italia. Solo piu tardi la Tangible Music ha distribuito lalbum anche in altri luoghi. Ho ricevuto
ottime recensione su giornali europei come Mojo e altre testate, specialmente francesi e belgi. So che
recentemente ha avuto un certo airplay nella repubblica Ceca, dove andro in tour il prossimo novembre,
giusto prima di suonare ancora Italia (Eric Wood sara in Italia per dei concerti a
decembre, NdR). Illustrated Night esce per un'etichetta italiana, lAppaloosa: e cosi difficile trovare un contratto con
una casa discografica nel tuo Paese?
El fatto e che negli Stati Uniti per petersi muovere a un certo livello, hai bisogno di una compagnia di
management. Questa deve avere molti soldi per garantire alletichetta discografica un investimento pari al
suo. Da tale punto di vista, negli Stati Uniti ce molta competizione ed e davvero difficile emergere.
Vivi ancora a New York? qual eil tuo raporto con una citta cosi grande?
A New York ho in appartamento, nel quale vivo con mia moglie da oltre due anni. Il fatto e che a New
York non passo oltre la meta di un anno: per il resto o sono in giro a suonare oppure mi rifugio in disadorno
chalet che ho costruito a Catskills, sperdta localita sulle montagne a nord di New York. E li che in assoluto
preferisco vivere. Il mio rapporto con New York e diventato piuttosto conflittuale perche mi sto accorgendo
che in citta si vive solo se possiede una gran quantita di soldi. New York e piena di commercianti di soldi.
Cosa stai ascoltando adeso? Qual e tua musica preferita in questo momento?
Un delle mie favorite nuove cantante e Rebecca Martin: due anni fa ha pubblicato soto il nome Once Blue
un disco per la Polygram. Adesso sta suonando con il bassista di Pat Methany e con altre bands.la sua
musica e cresiuta enormemente nel frattempo. Per il resto, ascolto piu musica strumentale rispetto a quella
cantata. Mi piace molto Stan Getz e appreazzo anche un musicista slavo, Dusan Bogdanovich.
Quali sono ituoi piani per il futoro?
Non sono il ripo che fa piani. Non significa che io affermi "non sono concentrato, percio chi se ne frega",
solo che non mi piace pianificare il futoro. Per ora ci sono I concerti: negli Stati Uniti e, come gia detto, in
Europa.
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