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…from AUDIOreview /Ottobre 1999

ERIC WOOD
Illustrated Night
Appaloosa/I.R.D.
Prezzo: 35.OOO itl

Si dice spesso che la moderna musica "pop" ha esaurito ogni spinta creativae che è quasi impossibile "inventare" ancora qualcosa di originale. Forse anche per questo molti artisti si fanno prendere dalla febbre del "nuovo ad ogni costo", dimenticando le ragioni più intime e profonde del loro desiderio di creare e comunicare. Bastano le prime battute di "Illustrated Night" per capire che Eric Wood non soffre di questa malattia e che la sua musica nasce da un'esigenza insopprimibile e inevitabile, la stessa che lo ha sostenuto per il tempo incredibilmente lungo che è trascorso dagli esordi nei folk club e nelle coffee houses a quello su disco, avvenuto nel 1997 a quarant'anni suonati. In un mondo spesso dominato dalla futilità e dalla stupidità, dal desiderio di "essere giovani" anche a costo di apparire ridicoli, la musica di questo cantautore è un'oasi accogliente di bellezza e poesia. E se "Letters From The Earth" era arrivato inatteso a riallacciare i fili con i capolavori di Tim Buckley, Joni Mitchell o Van Morrison, "Illustrated Night" è la splendida conferma di quello che non abbiamo esitato e non esitiamo a definire come uno dei più grandi singer-songwriters americani contemporanei. Dotato di una voce stupenda e di un fraseggio di straordnaria nitidezza, Eric Wood si accompagna alla chitarra acustica con uno stile personalissimo ed efficace, ma se tutto questo non dovesse bastare, arrangia le sue canzoni con quel gusto e quella sicurezza che soltanto una visione musicale limpida e chiara può dare. Così il contrabbasso, la batteria, il pianoforte e il vibrafono arricchiscono la tessitura armonica e ritmica di queste canzoni, sottolineandone l'elegante e raffinato "jazz feeling". Non c'è una nota fuori posto o di troppo, in questo album, in cui spicca anche la bella voce della nostra Cristina Donà, perfettamente a suo agio nelle atmosfere rarefatte ed emozionanti che Eric Wood predilige e sa creare con la classe infinita di un vero maestro.
Qualità artistica: 9
Qualità tecnica: 8



…from Rock Star /December 1999

Eric Wood
Illustrated Night
[Appaloosa /IRD]

Il ritorno del piu maliconico dei tassisti newyorkesi.

A due anni dali'incatevole Letters FromThe Earth, Eric Wood riprendeil filo del suo discorso musicale esattemente da dove l'avera interrotto: canzoni malinconiche di una bellezza terrible, il ritratto di unribelle che non e mai stato sconfitto ma che in definitiva si ritrova solo a riflettere sull'amore perduto o sul mondo che per anni ha percorso, sfiorandone I margini alla guida di un taxi che attraversa la Grande Mela. Se it Tim Buckley di Blue Afternoon avesse frequentato maggiormente I territori del jazz e della musica sudamericana probilmente il suo sound avrebbe somigliato molto a Eric Wood. Lo si e detto spesso in passato e lo si ripete adesso, ma alla prova del nove del secondo album Wood si sgancia un po' da un paragone cosi importante (e anche limitante) per avventurarsi da solo in territori musicale di gradissima classe che sembrerebbero aver poco a che fare con delle liriche invece cosi "pesanti" tuttavia l'accoppiata e assolutamente originale e di gradissimo impatto, anche emotivo, sull'ascoltatore. Pur non dando almeno all'ascolto immediato, la stessa sensazione di perfezione formale che Letters From The Earth aveva lasciato nelle orecchie (e, di piu nel cuore), questa particolarita, ce ne'e la certezza, portera fortuna anche in patria al signor Wood, che una serie di concerti a bassimo profilo fra il '97 e lo scorso anno hanno reso un culto qui in Italia. Per l'ascoltatore piu attento, e da registrare la presenza, discreta e incantevole, della "nostra" Cristina Dona, ai cori su tre brani dei dieci di cui l'album si compone. Chiara Papaccio 8/10
…se ti piace ascolta anche:
Modern Jazz Quartet The MJQ at Music Inn (1956) – il territori del jazz piu caldo, specie se percorsi dal vibrafono di Milt Jackson, sono pascolo musicale di Eric Tim Buckley Happy Sad (1969) – Comuque il riferimento N 1 per ;'ispirazione intimista.


…from Suono /October 1999

Eric Wood
Illustrated Night
Appaloosa AP 136

Un Disco che si addice colori e le atmosfere notturne. Comunque affascinante e apppassionante, caricato di intensi profumi che passano e svolazzano veloci, temibili e amichevoli. Il nuovo CD di Eric Wood appare costruito con classe e raffinatezza di suoni sfaccettati, mobidi, rotondi, gommosi e tentacolari. Illustrated Night offre una finestra intima e leggera delle ore notturne come per le ore del giorno. Dopo l'acclamato Letters From the Earth, ecco un altra piccola perla, nata in un mondo musicale spesso arido e avaro di grande talenti. Nato da improvvisazione negli studi B&B in quel di Ferrara in occasione di un esibizione televisiva, Wood inconsapevolmente getta le basi pernil nuovo disco che, appenna firmato oper la nuova etichetta, vede la luce grazie anche alle collaborazione vacali di Cristina Dona', pronta a sovraincidere la sua voce su tre delle canoni del disco: The Call, Bury Me Standing e Fade Into Love. La morbidezza delle composione tra blues, folk e jazz di Wood di Let My People Go, Fools Gold, sono frutto anche della facilita esecutiva di T. Xiques alla batteria, Jeff Berman (vibrafono), Carlo de Rosa (basso), e Luis Perdomo al piano. Il classico disco-ventosa: una volta psizionato nel gira CD, difficilmente si riesce ad estrarlo. A.S.



…from Blow Up /Settembre 1999

Eric Wood
Illustrated Night
Appaloosa

La vita comincia dopo quarant'anni? Per Eric Wood, americano con molti legami con Bel Paese (questo suo secondo album esce per un'etichetta italiana e vi figura come ospite Cristina Dona') e un'esistenza avventurosa alle spalle, che lo ha visto ragazzino dalle parti di una leggenda chiamate Haight –Ashbury e qualche tempo dopo smemorato per un anno per le conseguenze di un incidente automobilistico, evidentemente si. Sia benedetto quel'incidente, dacche fu per remediare ai suoi deficit di memoria catturando idee ed emozione che gli sarebbero se no sfuggite per sempre, come le lacrime nella pioggia del Rutger Hauer di Blade Runner, che il Nostro inizio a comporre canzione. Vista la qualita della scrittura, lascia stupefatti che ci siano voluti due decenni perche il mondo si accogesse di lui. Ancora in lutto (non lo saremo sempre?) per la dipartita di Jeff Buckley? Ognora innamorati Tim? I dieci brani che sfilano in Illustrated Night saranno altrettanti colpi di fulmine. Marcate le somiglianze vocali, sono non meno evocative in tal senso le atmosfere, anche se a Wood, che pure in intensita non scherza, manca la drammaticita stritolacuore dei due Buckley. Ma se non vi sono qui una Once I Was o una Last Goodbye, dopo averne fatto la conoscenza non potrete piu rinunciare a prodigi quali la bossanova di Let My People Go, la jazzata The Call, la velosiana Steampipes. O al dolcissimo melo di Fade Into Love e di Crazy Jane. (7/8) (Eddy Cilia)



…from Buscadero /Settembre 1999

Eric Wood
Illustrated Night
(Appaloosa Records /IRD)
(four stars****)

Nel 1997 Letters From The Earth, il debut album di Eric Wood, fu una delle piu piacevoli sorpese del panorama musicale. Eppure la strada percorsa dall'ultimo dei troubadour del folk urbano e sempre stata in salita. Una carriere che continua da trent'anni, trascorsa tra I coffeebar dell'Ohio, che e approdata a Nashville negli anni `70 per finire nei bar dell'Est village di New York. E qui che Eric ha suonato come session man in numerose jazz band affiancando nomi importanti del mondo jazzistico, fino ad accompagnare musicisti come Suzanne Vega, Shawn Colvin e Richard Thompson nei loro tour Aericani ed a farsi notare da pubblico e stampa. E la Tangible Records, che pubblica finalmente il suo primo, intensissimo album e Letters From The Earth mostra tutta l'esperienza maturata da Wood nel corso degli anni, mettendo a nudo un animo sensibile, poetico e sincero e facendoci conoscere soprattutto un ottimo songwriter, Spontaneo sorge il paragone col Tim Buckley di Blue Afternoon sia per la voce che per le sonorita, col primo Tom Waits, Dylan e col Van Morrison di Astral Weeks; Letters From The Earth e un geniale miscuglio di folk melanconico, jazz, blues e ritmi latini I cui testi racchiudono un approccio poetico ed una spiccata ricerca interiore. Le atmosfere notturnee soffuse dell'allbum sonopero intrise di introspezione a volte oscure che aumentano il facino di Eric Wood sia come artista che come persona. Eric Wood, per chi lo avesse visto di persona, incarna tutto il fascino dell'uomo dark, solitario e misterioso, il tipo di persona che ti aspetteresti di incontrare ascoltando in un locale fumoso le sue canzoni. Ora, su etichetta Appaloosa Records esce questo Illustrated Night dove i suoni si fanno ancora piu eterei e soffusi, non ci sono piu le graffianti note di Endless Highway in cui Wood cantava "Penso di essere come il diavolo, non c'e futoro per me", il suo nuovo jazz combo ci inonda di sensualita, le note sono ancora piu confidenziale e le canzoni fumose incarnano lo spirito del jazz nel suo lato piu intimista, I ritmi si fanno ancor piu seducenti e fragili. Ora in Let My People Go canta "liberami dal bene e dal male e lascia che la mia gente vada" e noi fluttuaimo con lui sospesi in questo stato intermedio. Le canzoni del musicista delle colline appalachiane poggiano prevalentemente sull'uso della chitarra acustica, che spesso si fa latineggiante (Blue Impression, Opus To Ecstasy e la stupenda Crazy Jane) e del basso mentre il combo arricchisce con piano, vibrafono e sporadicamente I fiati e fraseggi vocali di Wood. Bury Me Standing spicca per le sonorita folk vicine al migliore Eric Andersen. Immaginiamoci in un afterhours, anni'50, jazz dalle sfumature esotiche… dove niente e cool ma tutto e slendidamente decadente. Queste parole un po in contraddizione tra loro riassumono il mondo di Eric Wood. Calde idee jazzate d'annata che "illustrano la notte" ma rinfrescate da un cocktail appena inventato che ancora non appare sula lista. Illustrated Night viaggia con coraggio tra "suoni e visioni" cha da tempo non venivano piu esplorati. Sara Rovera

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